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GRAN PREMIO NOÈ : Presentazione del libro sul Terrano, un vino particolare del Carso, di Friderik Vodopivec

autore: Orianna Furlan | tema: ENOGASTRONOMIA
data di pubblicazione: 11-12-2015

A conclusione dell'edizione autunnale del Gran Premio Noè, ospite d’eccezione il prof. Friderik Vodopivec che ha presentato il "Teran, vinska posebnost Krasa - Un vino particolare del Carso"

Del Terrano, del vino corposo e rosso, scolpito in quella roccia carsica che nel corso del Novecento ha sopportato infinite efferatezze, se ne è parlato giovedì sera, 10 dicembre, a Gradisca d’Isonzo, presso il Palazzo del Monte di Pietà, che ha ospitato il quarto ed ultimo appuntamento dell’edizione autunnale del Gran Premio Noè.
Ospite d’eccezione il prof. Friderik Vodopivec, profondo conoscitore e paladino della tutela di questo vino, al quale ha dedicato un intero volume dal titolo "Teran, vinska posebnost Krasa - Un vino particolare del Carso". E’ un libro bilingue, scritto in italiano e in sloveno, una particolarità che di per sé esprime già le caratteristiche geopolitiche dell’altopiano carsico, che, da 70 anni si estende  parte in Italia e parte in Slovenia, ma che dal punto di vista geografico forma un unicum per le sue caratteristiche ambientali. Ed è  proprio l’ambiente il comun denominatore del Terrano, la cui denominazione ultimamente è salita sul banco degli imputati, in seguito alla richiesta di adeguamento dei disciplinari di produzione. 
La relazione del prof. Vodopivec, tradotta in simultanea dall’assistente Mario Gregoric, gli interventi del giornalista Stefano Cosma e dell’agronomo-enologo Claudio Fabbro e qualche domanda formulata dal numeroso pubblico, fra cui diversi produttori di Terrano, hanno contribuito a tratteggiare il profilo di un vino, le cui caratteristiche olfattive e gustative sono state confrontate ed apprezzate nella seconda parte dell’incontro, che si è svolta al piano terra dello stesso Palazzo, con le degustazioni di diverse produzioni, curate dalla Pro Loco gradiscana.
L’antichissimo vino rosso – ha ricordato l’autore del libro – può essere associato a quella definizione “omnium nigerrima”, usata da Plinio il Vecchio per descrivere il Pucino, ossia “il più nero di tutti”. Fin dai tempi dei Romani sono note le qualità salutistiche del Terrano, che si esprimono nell’elevata concentrazione di sostanze che si ritrovano anche nei mirtilli o in altri frutti rossi. Sulle qualità benefiche di questo vino, ne parlò anche il medico Pietro Andrea Mattioli, che in un documento del 1548, illustrò le sue proprietà curative. 
Tali pregi – ha continuato Vodipivec – sono associabili alle caratteristiche ambientali del territorio, caratterizzato da rocce calcaree particolarmente permeabili all’acqua, dalla terra rossa  ricca di ferro,  e dall’incontro del clima continentale con gli influssi mediterranei della costa.  Il territorio plasma il vitigno Refosco, che, acquisendone le peculiarità, dà origine ad  un vino davvero unico. 
La tipicità di questo vino, è testimoniata anche dalla presenza della “Strada del Vino Terrano”, che, dal 1985 si snoda lungo il Carso triestino, ma la produzione interessa  anche il Carso isontino.
La serata conclusiva del Gran Premio Noè ha costituito un’importante pagina informativa su un tipico vino del panorama vitivinicolo della Regione Friuli Venezia Giulia, panorama ben rappresentato dai numerosi produttori presenti alla manifestazione nell’arco dei quattro incontri. E ai produttori in particolare, insieme all’ONAV, è andato il ringraziamento del Vice Sindaco ed Assessore alla Cultura Enzo Boscarol, che nel portare i saluti dell’amministrazione gradiscana, ha ricordato come l’edizione autunnale della manifestazione sia stata caratterizzata anche dalla visita  all’Accademia medioevale “Jaufrè Rudel” e alla Galleria Regionale d'Arte Contemporanea Luigi Spazzapan, dove tuttora è in corso la mostra “Natura e design nelle collezioni Gervasoni: 1882-2015”.
Si è chiusa così la manifestazione del Gran Premio Noè, un interessante mix di vini e di storia, di arte e creatività, di solidarietà e di economia, che – come dall’appuntamento dato dal Vice Sindaco – rifiorirà la prossima primavera. 
Orianna Furlan